La chiesa di Sant’Antonio Abate, del 1715, presenta una facciata barocca a due ordini, timpano curvilineo e campaniletto a vela.
L’interno, con pianta a croce greca, è ricco di capitelli ionici, rosette, stucchi e riquadri tipicamente barocchi. Sulla sommità si trova una cupola molto bassa con una croce in stucco e delle stelle.
Si segnalano il pavimento lapideo originale, la copertura a botte e, appunto, la cupola ribassata.
Sull’altare maggiore è posto un tabernacolo ligneo opera di artigiani detti “maestri marangoni”, cioè falegnami ebanisti, di origine veneta, che tra il sei-settecento costituirono quasi una scuola d’arte non solo in Abruzzo ma in quasi tutte le regioni d’Italia.
All’interno, un piccolo organo a canne a tre campate delimitate da lesene scanalate, di scuola napoletana (sec. XVIII) posto sulla cantoria in controfacciata.
Il portale è riccamente decorato con rilievi in pietra locale. Sull’architrave si può notare un’iscrizione latina D. ANTONII ABBATI DICATUM GLORuS A MDCCXV di carattere sacro.
Tra i dipinti: Vergine Immacolata tra i santi Nicola di Bari e Antonio di Padova (Marino Franchi 1848?), Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (Marchiani 1849), Santo francescano, Transito di San Giuseppe (Tito Orlando 1849), una conocchia di figura maschile e una conocchia di figura femminile.
Attualmente, la chiesa è chiusa con ordinanza sindacale per i gravi danni strutturali riportati dopo il sisma del 2009.